giovedì 5 gennaio 2012

Meccanica quantistica: esperimenti di Stern-Gerlach sequenziali

Nel primo articolo di questa serie di post dedicati alla meccanica quantistica avevo descritto l’esperimento di Stern-Gerlach. Facendo passare un fascio di atomi di argento attraverso un campo magnetico non omogeneo si osserva che il fascio viene separato in due fasci distinti. Questo comportamento non è spiegabile con la meccanica classica e ci fa capire che gli oggetti microscopici come gli atomi sono degli oggetti molto diversi da quelli che siamo abituati a vedere attorno a noi. Ci mostra che gli atomi non sono in realtà delle “palline” piccolissime, anche se questa semplificazione spesso è comoda per spiegare altri fenomeni.

L’esperimento di Stern-Gerlach ci mostra una delle tante “stranezze” del mondo microscopico degli atomi e delle particelle. Ma adesso, con gli esperimenti di Stern-Gerlach sequenziali, vedremo delle stranezze ancora più sorprendenti.

Consideriamo quindi un esperimento di Stern-Gerlach sequenziale. Si fa passare il fascio attraverso due o più dispositivi SG in successione. La prima combinazione da considerare è relativamente semplice. Sottoponiamo il fascio proveniente dal forno all’azione di vari dispositivi secondo lo schema che vendiamo nella figura sotto.

Esperimento Stern-Gerlach sequenziale

In questo caso SGz sta per un dispositivo con il campo magnetico inomogeneo nella direzione z come al solito. Quindi blocchiamo la componente Sz- proveniente dal primo dispositivo SGz e lasciamo che la restante componente Sz+ sia sottoposta ad un altro dispositivo SGz.

Questa volta una sola componente del fascio proviene dal secondo dispositivo, proprio la componente Sz+. Questo forse non è sorprendente; dopo tutto se gli spin degli atomi sono su, ci si può aspettare che restino tali, in mancanza di un qualsiasi campo magnetico esterno che ruoti gli spin tra il primo e il secondo dispositivo SGz.

Troverete certamente un po’ più interessante la combinazione mostrata nella seguente immagine.

Esperimento Stern-Gerlach sequenziale 1

Qui il primo dispositivo SG è lo stesso di prima, ma il secondo (SGx) ha un campo magnetico inomogeneo nella direzione x. Il fascio Sz+ che entra nel secondo dispositivo è ora suddiviso in due componenti, una componente Sx+ ed una Sx- che avranno uguale intensità.

Come si può spiegare un fenomeno del genere?

Significa forse che il 50% degli atomi del fascio Sz+ provenienti dal primo dispositivo SGz sono fatti da atomi caratterizzati sia da Sz+ sia da Sx+ mentre il rimanente 50% ha entrambi Sz+ e Sx-? Questo non lo possiamo ancora dire, ma il meglio deve ancora venire. Osservate bene la seguente figura:

Esperimento Stern-Gerlach sequenziale 2

Questa situazione mostra nel modo più clamoroso la peculiarità dei sistemi quantistici. Questa volta aggiungiamo alla combinazione mostrata nella figura precedente (la seconda in questo post) un terzo dispositivo SGz. Si osserva sperimentalmente che due componenti emergono dal terzo dispositivo, non una; si vede che i fasci emergenti hanno entrambi una componente Sz+ e una componente Sz-.

Questa è una totale sorpresa! Perché dopo che gli atomi sono usciti dal primo dispositivo ci siamo assicurati che la componente Sz- fosse completamente bloccata.

Com’è possibile che la componente Sz-, che pensavamo di avere completamente eliminato prima, adesso magicamente ricompare?

La spiegazione di questo fenomeno sarà oggetto del mio prossimo post dedicato alla meccanica quantistica. Stavolta però avrò bisogno di usare alcune formule matematiche e, soprattutto, di usare i numeri complessi. Se, prima di leggere il prossimo post, volete avere una prima infarinatura sui numeri complessi, vi consiglio di leggere questa semplice spiegazione.

Perché sono importanti i numeri complessi in meccanica quantistica? Perché è proprio grazie a questi numeri che gli strani fenomeni quantistici trovano una spiegazione naturale. I numeri complessi assumono il ruolo di veri e propri numeri magici per la comprensione del mondo microscopico. Al prossimo post Sorriso.


mercoledì 4 gennaio 2012

Un meraviglioso macchinario LEGO

Vi piace guardare ipnotizzati le catene di montaggio? Forse sarà un’esperienza noiosa, ma se la catena di montaggio è quella che vedete in questo filmato forse vi sembrerà molto meno noiosa. Nel video infatti possiamo ammirare (e di vera ammirazione si tratta) un incredibile macchinario realizzato con il Lego Technic e con numerosi pezzi di Lego Mindstorm NXT. Ciò ha permesso all’abile costruttore di realizzare qualcosa di simile ad una “catena di montaggio” di straordinaria sofisticazione, nonché spettacolare.

Ricordo che il Lego Mindstorm NXT si avvale di componenti elettronici molto avanzati come sensori di contatto, sensori sensibili alla luce, sensori sonori, sensori ad ultrasuoni, sensori di campo magnetico, accelerometri. Grazie a tutti questi sensori (acquistabili separatamente) e ad una stazione programmabile (un “mattone programmabile” con diversi linguaggi di programmazione), Lego Mindstorms NXT permette di creare dei sistemi robotici davvero interessanti, uniti ovviamente ai normali pezzi Lego e a motori elettrici (sempre Lego, ovviamente Occhiolino. I programmi più semplici si possono scrivere facendo uso del menu del mattone programmabile NXT (è dotato di un piccolo schermo). Programmi più complicati e file sonori possono essere scaricati usando la porta USB o persino senza fili usando il Bluetooth. Un sistema davvero versatile!

Interessanti come quello che state per vedere. Più che interessante direi che è impressionante, dato che chi l’ha realizzato deve averci perso molto tempo. Il risultato però è molto bello da vedere. Mi chiedo solo quanto tempo ci ha impiegato per fare una cosa così colossale e se, per caso, l’ha prima progettata su carta. Non penso che una cosa del genere si possa costruire senza avere un’idea molto precisa di ciò che si vuole costruire. L’altra cosa interessante è che questa “catena di montaggio” in realtà è un loop, cioè il ciclo continua all’infinito (a meno che non si stacchi la spina della corrente Sorriso).

Ad ogni modo adesso vi lascio alla visione di questo meraviglioso macchinario Lego. Buona visione a tutti.


martedì 3 gennaio 2012

Meccanica quantistica: l’esperimento di Stern-Gerlach

Dato che spesso la meccanica quantistica viene interpretata in maniera distorta, la mia intenzione è di spiegare alcuni concetti di questa magnifica teoria scientifica che è stata tanto feconda nel permetterci di interpretare il mondo che ci circonda e che ha permesso lo sviluppo di preziose tecnologie come il laser, il microscopio elettronico, la risonanza magnetica nucleare, i diodi, i transistor (che hanno permesso il sorgere dell’era informatica), i superconduttori. Le ricerche del futuro sono tese invece a sviluppare i computer quantistici che consentirebbero di gestire velocità di calcolo impensabili con i normali computer odierni.

Di solito molte persone hanno grande difficoltà a comprendere il formalismo matematico della meccanica quantistica. Non perché sia necessario essere dei geni per comprenderlo, ma perché richiede un impegno e un’attenzione notevole per raggiungere una sufficiente visione d’insieme. Molti non hanno la buona volontà di fare questi sforzi, ma non rinunciano a parlare (o straparlare) di meccanica quantisticaper sentito dire”.

Così nascono delle versioni “new age” della meccanica quantistica che sembrano avallare ipotesi come la telepatia, la telecinesi, la “psicologia quantistica” e numerose altre bizzarre teorie che non sto qui ad elencare.

In questa serie di post che dedicherò alla meccanica quantistica cercherò di spiegare i concetti base della teoria cercando, nello stesso tempo, di mostrare quali sono state le misconcezioni che si possono trovare nel tempestoso mare del web spiegando come e perché sono sbagliate. Metterò anche alcune formule matematiche. Se queste vi affascinano seguitele con attenzione e lo sforzo vi ripagherà con una comprensione maggiore della materia trattata. Se vi annoiano a morte, capirete lo stesso i concetti saltandone la lettura, ma resterà sempre una comprensione parziale.

Intanto partiamo con la prima tappa in cui spiego il famoso esperimento di Stern-Gerlach concepito originariamente da O. Stern nel 1921 e realizzato da lui a Francoforte in collaborazione con W. Gerlach nel 1922. L’esperimento è molto importante perché illustra in modo drammatico la necessità di un allontanamento radicale dai concetti della meccanica classica.

In un primo momento degli atomi di argento (Ag) sono riscaldati in un forno. Il forno ha una piccola apertura attraverso la quale alcuni atomi possono sfuggire. Come possiamo vedere nella figura sotto, il fascio passa attraverso un collimatore ed è soggetto ad un campo magnetico prodotto da due poli, uno dei quali è sagomato ad angolo molto acuto.

Esperimento di Stern-Gerlach

Lo scopo è determinare l’effetto del campo magnetico sugli atomi di argento. Sappiamo che l’atomo di argento è costituito da un nucleo e 47 elettroni dei quali 46 possono essere visualizzati come una nube elettronica simmetrica priva di momento angolare complessivo. Ci accorgiamo quindi che l’atomo nel suo insieme ha un momento angolare dovuto unicamente al momento angolare di spin del solo 47-esimo elettrone.

In altre parole il momento magnetico μ dell’atomo risulta proporzionale allo spin dell’elettrone S

Poiché l’energia di interazione del momento magnetico con il campo magnetico è proprio la componente z della forza a cui l’atomo è soggetto è espressa da

Gli atomi del forno sono orientati a caso; non c’è direzione preferenziale per l’orientazione di μ. Se l’elettrone fosse come un oggetto rotante classico, ci aspetteremmo che tutti i valori di  compresi tra |μ| e –|μ| fossero realizzati. Questo ci porterebbe ad aspettarci una distribuzione continua dei fasci emergente dal dispositivo SG, come vediamo nella parte sinistra della figura sotto.

Invece quello che osserviamo sperimentalmente è più simile alla situazione della figura sotto a destra. In altre parole, il dispositivo SG suddivide il fascio originale d’argento proveniente dal forno in due distinte componenti, fenomeno che, all’inizio della teoria quantistica, veniva chiamato “quantizzazione spaziale”.

Esperimento di Stern-Gerlach 2

Nei limiti in cui μ può essere identificato con lo spin S dell’elettrone, a meno di un fattore di proporzionalità, si osserva che solo due valori della componente di S sono possibili, Sz su e Sz giù, che indicheremo con Sz+ e Sz-. I due possibili valori di Sz sono multipli di una unità fondamentale di momento angolare.

Numericamente avremo:

dove (si legge “acca tagliato”) è la costante di Planck divisa per 2 volte pi greco. Vedremo nei prossimi post sulla meccanica quantistica che la costante di Planck è essenziale in questa teoria della Fisica.

Questa “quantizzazione” del momento angolare di spin dell’elettrone è il primo aspetto importante che deduciamo dall’esperimento di Stern e Gerlach.

Ovviamente non c’è nulla di sacro nella direzione sopra-sotto dell’asse z. Si sarebbe potuto applicare un campo magnetico inomogeneo nella direzione orizzontale. In questo caso avremmo potuto separare il fascio proveniente dal forno nelle componenti Sx+ ed Sx-.

Bello no? Sorriso Ci si aspetterebbe di ottenere un risultato “classico” con gli atomi di argento che colpiscono lo schermo con una distribuzione continua, invece ci si accorge che il fascio viene separato in due fasci distinti e separati. Questo è un esempio di quantizzazione.

Nel prossimo post dedicato alla meccanica quantistica mostrerò altri effetti ancora più strani e inaspettati. Lo farò descrivendo gli “esperimenti di Stern e Gerlach sequenziali”. Alla prossima puntata Sorriso.


lunedì 2 gennaio 2012

Forze tra correnti elettriche

Se facciamo passare una corrente elettrica su due fili paralleli vediamo che questi si attraggono vicendevolmente. Questa evidenza fu notata sperimentalmente da Ampère. Alcuni colleghi di Ampère pensarono che, considerando gli esperimenti di Oersted, l’attrazione fra due conduttori fosse un risultato ovvio e che non aveva bisogno di essere dimostrato. Essi pensarono che se ciascuno dei due fili a e b esercitava forze su un ago magnetico, essi dovessero esercitare forze l’uno sull’altro. Questa conclusione è sbagliata. Un contemporaneo di Ampère, Arago, quando la udì, trasse due chiavi di ferro dalla tasca e replicò: “ognuna di queste chiavi attrae un magnete, credete quindi che esse si attraggano vicendevolmente?”.

Ricordiamo che se abbiamo due fili a e b, paralleli, posti a distanza d l’uno dall’altro, di lunghezza l, percorsi da correnti elettriche ia e ib, essi si attraggono con una forza data da:

dove μ0 è la permeabilità magnetica del vuoto. Le forze che i due fili esercitano l’uno sull’altro sono uguali e opposte, come devono essere in omaggio al Terzo Principio della Dinamica (legge di azione-reazione di Newton). Nel caso di correnti dirette in verso opposto, i due fili si respingono.

Nel seguente filmato possiamo vedere una prova sperimentale dell’esperimento di Ampère. Si osservi che quando nei fili, alimentati da una batteria, passa corrente elettrica i fili si avvicinano tra loro.


Il 2012 è cominciato anche per il Potere della Fantasia

Il 2012 è cominciato anche per me che scrivo in questo piccolo ma, penso, dignitoso blog. Di solito l’inizio dell’anno è pieno di buoni propositi e i buoni propositi detti a voce si dimenticano. Per questo motivo ne scrivo alcuni Occhiolino

Ovviamente mi riferisco ai buoni propositi per il blog non a quelli per me. Per me non ho affatto buoni propositi Sorriso

Ecco alcune cose che vorrei fare per il 2012.

1) Scrivere alcuni post che spiegano in maniera semplice ma dettagliata alcune teorie della Fisica che cito sempre nel blog, ma che per i dettagli rimando sempre alla lettura di altri siti. Sto parlando della Relatività e della Meccanica Quantistica.

2) Dedicarmi a scrivere più post che riguardano la musica.

3) Ovviamente continuare a segnalare gli eventi più importanti che riguardano la scienza e la tecnologia, con un occhio di riguardo alle energie rinnovabili.

4) Scrivere qualcosa sui siti di interesse archeologico della Sicilia.

5) Varie ed eventuali Occhiolino. Nel corso del 2012 potrebbe venirmi qualche altra idea.

6) Tornare a dedicarmi ai post di argomento astronomico.

7) Per il momento mi basta…

Ecco, questi sono i buoni propositi per l’anno nuovo. Spero di passare un altro anno fecondo divertendomi con questo blog e… buona lettura a tutti.


martedì 27 dicembre 2011

Messaggio ai posteri di Bertrand Russell

Bertrand Russell è stato un personaggio chiave del XX secolo per quanto riguarda lo studio della logica, della matematica e dell’epistemologia, ma si occupò anche di politica e di morale. Fu uno dei più ferventi promotori del movimento pacifista.

In questo video possiamo vedere un breve frammento di una intervista che rilasciò nel 1959 alla BBC durante il programma face-to-face. Alla fine dell’intervista gli venne posta la seguente domanda:

“Supponiamo, Lord Russell, che questo filmato venga visto dai nostri discendenti, come i manoscritti del Mar Morto, tra un migliaio di anni. Cosa pensa varrebbe la pena dire a quella generazione futura riguardo alla vita che lei ha vissuto e alle lezioni che lei ha appreso da essa?”

Nel filmato potete ascoltare la sua meravigliosa risposta (ci sono anche i sottotitoli). Credo che le sue affermazioni siano davvero attuali e universali e che tutti dovremmo farne tesoro.

Buona visione a tutti del messaggio ai posteri di Bertrand Russell.

Di seguito la trascrizione della risposta.

“Mi piacerebbe dire due cose, una intellettuale e una morale. Quella intellettuale che vorrei dire solo è questa: quando stai studiando un qualunque argomento, o considerando una filosofia, chiedi a te stesso soltanto: “Quali sono i fatti? Qual è la verità che sostengono?” Non lasciarti sviare né da ciò che vorresti credere, né da ciò che potrebbe produrre vantaggi sociali se fosse creduto. Ma osserva solo ed unicamente quali sono i fatti. Questo è il messaggio intellettuale che vorrei dire. Il messaggio morale che vorrei dire loro, è molto semplice. L’amore è saggio, l’odio è folle. In questo mondo, che sta diventando via via più interconnesso, dobbiamo apprendere a tollerarci l’un l’altro. Dobbiamo apprendere ad accettare il fatto che qualcuno dirà cose che a noi non piacciono. Possiamo vivere insieme solo in quel modo. Se vogliamo vivere insieme e non morire insieme, dobbiamo imparare una qualche forma di carità e di tolleranza, che sono assolutamente vitali per la sopravvivenza della vita umana su questo pianeta.”


Karakuri, le bambole meccaniche giapponesi

I robot giocattolo giapponesi hanno un nemico in casa. A Natale venderanno molto nonostante questo, ma non potranno mai competere con le bambole Karakuri. Si tratta di una tradizione millenaria made in Japan. Le bambole sono fatte con sette tipi di legni differenti. Durata: almeno due secoli con movimenti della migliore scuola orologiaia.

bambola Karakuri

Nel filmato possiamo vedere queste meravigliose “creazioni” dell’arte giapponese Karakuri. Queste bambole tirano una freccia su un bersaglio, indossano una maschera, fanno le capriole, suonano strumenti e tante altre cose. Si noti che queste bambole sono realizzate con sole componenti meccaniche in legno. Questa è la prova che il concetto di “robot”, inteso come essere umano meccanico in grado di compiere “azioni tipicamente umane”, sia un concetto universale presente anche in civiltà molto diverse tra loro e molto distanti geograficamente. Nell’immaginario collettivo dell’umanità è una costante, come il sogno di volare o di andare sulla Luna. Chissà se un giorno…

Adesso vi lascio al video delle incredibili bambole Karakuri. Buona visione a tutti.


Space X Starship: il nuovo tentativo di lancio del 18 novembre 2023.

Vediamo un frammento della diretta del lancio dello Starship del 18 noembre 2023. Il Booster 9, il primo stadio del razzo, esplode poco dopo...