venerdì 11 maggio 2012

Le mie foto astronomiche

Io, come astrofilo, sono sempre stato un “visualista”, cioè uno di quelli che mettono l’occhio all’oculare e cercano di “spremere” il telescopio o il binocolo alla ricerca del minimo dettaglio visibile di pianeti, galassie, nebulose, ammassi stellari. La fotografia, nei miei quasi 30 anni di onorata carriera di osservatore appassionato del cielo, non mi ha mai appassionato più di tanto. Preferisco di gran lunga la “freschezza” della visione all’oculare e credo che il fascino dell’osservazione visuale sia impareggiabile.

Nonostante tutto, ogni tanto, qualche foto cerco di farla. Non ho un’attrezzatura fotografica pregevole, quindi i risultati che ottengo sono parecchio lontani dalle foto straordinarie che riescono a tirare fuori molti astrofili.

Ciò che mi ha convinto a fare qualche foto del cielo è l’estrema facilità d’uso delle moderne fotocamere digitali. Nel 1982, quando ho cominciato a muovere i miei primi passi nel campo dell’astronomia amatoriale (avevo solo 14 anni), fare una foto di un pianeta non era molto semplice. Si doveva aspettare la serata adatta, con un seeing quasi perfetto, per scattare quell’unico fotogramma che non fosse un pastrocchio massacrato dal movimento dell’atmosfera. Oggi con una fotocamera digitale anche in una serata con un seeing medio, si realizza un filmato, si passa il filmato in un software (come Registax 6) che seleziona in automatico i fotogrammi migliori, li sovrappone, cancella in maniera ottimale gli effetti della turbolenza atmosferica e il gioco è fatto! Si possono ottenere foto dei pianeti e della Luna che nell’era pre-digitale era impensabile ottenere se non con telescopi di diametro ben maggiore.

Ancora più semplice è ottenere buone immagini di oggetti del Profondo Cielo (ammassi, galassie, nebulose). Se nel passato era necessario usare delle pellicole di almeno 800-1600 ASA, raffreddate con ghiaccio secco contenuto in appositi contenitori, effettuare massacranti guide al telescopio della durata anche di due ore (foto a lunga posa), adesso le pose possono durare pochi minuti ciascuna, possono essere fatte con guida automatica e i fotogrammi ottenuti possono essere elaborati al computer per sovrapporli ottenendo la “somma” di tutte le pose. Come se la lunga posa fosse durata molte ore consecutive. I risultati che si ottengono possono essere straordinari, se fate una ricerca su internet potete sicuramente trovare foto realizzate da astrofili di nebulose, ammassi e galassie che hanno dell’incredibile!

Io invece sono un principiante assoluto nel campo della fotografia astronomica, ma intanto vi mostro le mie foto astronomiche in questa breve presentazione. Buona visione a tutti.


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