domenica 26 settembre 2010

Il cervello. Nuovi studi sulle attività neuronali del cervello umano.

 

E’ un mistero davvero infinito quello dell’intelligenza. Perché alcune persone, come ad esempio Albert Einstein (mostrato nel filmato in immagini di repertorio), sono decisamente più brillanti di altre?

Si è potuto capire che non c’entrano le dimensioni del cervello. Quando si fece l’autopsia di Einstein, infatti, il suo cervello risultò addirittura un po’ più piccolo della media. E’ la qualità, dunque, del cervello a fare la differenza, ma in cosa consiste questa famosa “qualità”?

Un recente studio dell’Università di Utrecht concentra la sua attenzione sul modo in cui i neuroni riescono a collegarsi. Più efficiente è il “network”, più breve è il giro che l’impulso nervoso compie, migliore è il risultato.

Poi c’è la guaina che ricopre le fibre dei neuroni, la velocità dei segnali elettrici del cervello dipende dalla qualità di tale copertura.

E i geni?

Contribuiscono all’intelligenza dal 40% all’80%. C’è una ragione per questa enorme differenza: dipende un po’ dall’età. Infatti, man mano che si invecchia, dice uno studio del King’s College di Londra, i geni sono sempre più importanti per l’intelligenza, creano nuove connessioni neuronali e si attivano per spingere alcuni di noi verso esperienze che stimolano il cervello.

Buona visione del filmato.

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