mercoledì 15 luglio 2009

I 10 telescopi che hanno cambiato la nostra visione dell’Universo

 

Il “cannocchiale” di Galileo.

Uno strumento ottico essenziale e per nulla perfetto. Con questo cannocchiale, nel 1609, comincia la grande avventura dell’astronomia alla scoperta dell’Universo. Nonostante le sue imperfezioni ottiche questo minuscolo telescopio permetterà a Galileo di scoprire le macchie solari, i crateri lunari, le fasi di Venere, i satelliti di Giove. In particolare l’osservazione del moto del satelliti di Giove rafforzeranno in Galileo l’idea della validità del modello Copernicano, in cui il Sole è al centro del sistema planetario e i pianeti vi girano attorno.

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Il telescopio di Newton

Nel 1670 Isaac Newton costruisce un telescopio facendo uso di un sistema di specchi (chiamato telescopio newtoniano) invece di usare un sistema di lenti. Questa invenzione costituirà una vera rivoluzione, perché è molto più facile costruire specchi grandi anziché lenti grandi. Anche attualmente i più grandi telescopi del mondo sono basati su ottiche a specchi.

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Il telescopio da 1,2 metri di Herschel

Tra il 1785 e il 1789, l’astronomo britannico William Herschel (lo scopritore del pianeta Urano) costruì un enorme telescopio lungo ben 12 metri e dall’apertura, record per quell’epoca, di 1,2 metri. Per 50 anni restò di gran lunga il telescopio più grande del mondo. Fu costruito presso la località di Slough e costò 4000 sterline dell’epoca, una cifra davvero immensa. Con questo notevole strumento Herschel riuscì a scoprire una luna di Saturno e due lune di Urano.

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L’osservatorio di monte Wilson e il telescopio Hooker da 2,5 metri di apertura.

Questo enorme telescopio che ha cominciato a funzionare nel 1917 deve la sua fama, oltre che alle sue dimensioni, al fatto che fu utilizzato da Edwin Hubble per raccogliere dati che gli permisero di dedurre che l’Universo è attualmente in espansione. Monte Wilson si trova vicino a Los Angeles.

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L’antenna radio di Karl Jansky

La storia di questa antenna è la storia di una scoperta fondamentale, ma completamente casuale. Karl Jansky, era un fisico che lavorara presso la AT & T Bell Laboratories di Holmdel, nel New Jersey. Costruì una grande antenna in grado di captare onde radio di breve lunghezza d’onda. La costruì con lo scopo di analizzare le interferenze sulle telefonate transcontinentali. Dopo mesi di osservazioni, notò che un disturbo non identificato e persistente proveniva dalla direzione della costellazione del Sagittario. Jansky capì che erano le onde radio provenienti dal centro della Via Lattea. Era il 1933, e questa data segna la nascita della radioastronomia.

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L’osservatorio di monte Palomar e il telescopio Hale da 5 metri.

L’osservatorio di monte Palomar si trova a tre ore di macchina da Los Angeles. Tra i suoi telescopi troviamo il riflettore Hale da 5 metri. Fu inaugurato nel 1949 e fino al 1993 fu il telescopio con il maggior potere risolutivo del mondo. Fu essenziale per risolvere il problema della natura dei Quasar.

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Telescopio spaziale Hubble

Fu portato in orbita nel 1990 dallo Shuttle. Poiché non soffre delle distorsioni della turbolenza atmosferica, essendo in orbita spaziale, ha un potere risolutivo assolutamente irraggiungibile dai telescopi da terra. Questo gli ha permesso di operare delle scoperte eccezionali in tutti i campi dell’astronomia.

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Osservatorio Keck

I due telescopi gemelli dell’osservatorio Keck sono situati a 4150 metri di altezza sul vulcano inattivo delle Hawaii Mauna Kea. Entrambi possiedono delle ottiche “adattive” che sono in grado di annullare gli effetti della turbolenza atmosferica. Sono stati usati proficuamente nella ricerca di pianeti che orbitano attorno ad altre stelle.

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Osservatorio Chandra a raggi X

Chandra è stato portato in orbita dallo Shuttle nel 1999. Il suo campo osservativo è nell’emissione nei raggi X. I raggi X provenienti dalle sorgenti astronomiche vengono fermati dall’atmosfera terrestre, per questo si è reso necessario uno strumento che operasse fuori dall’atmosfera. Uno degli studi più importanti che ha permesso di effettuare è quello del buco nero supermassiccio nel centro della Via Lattea.

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Telescopio spaziale Spitzer

Il telescopio spaziale Spitzer effettua osservazioni nel campo delle radiazioni infrarosse, che vengono assorbite dall’atmosfera terrestre. Fu lanciato nel 2003 ed ha permesso di effettuare importanti studi sulle regioni di formazione stellare, sulle stelle appena nate e sugli altri sistemi solari.

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Fonte: Scientific American

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