sabato 11 ottobre 2008

Romanzo a puntate: L'uomo dalle mani invisibili - seconda puntata.

Eccoci al secondo appuntamento con il romanzo online L'uomo dalle mani invisibili. Cosa accadrà al nostro protagonista Guglielmo Cantor? Leggete, leggete ;-)

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Trovò un paio di guanti neri da mettere sopra le fasciature fatte con professionale precisione. Erano neri perché erano gli unici che aveva trovato in casa.
Così andò a lavoro e vi giunse con soli dieci minuti di ritardo. Nessuno notò quel trascurabile disservizio e se qualcuno gli chiedeva perché indossava quei guanti, lui rispondeva con un sorriso e un ammiccamento.
- Servono per non lasciare impronte digitali sospette... - diceva scherzando. Ma dentro di lui calavano le tenebre e l'angoscia lo rendeva infelice.
Cosa sarebbe successo se qualcuno avesse scoperto il suo segreto? Ogni volta che qualcuno veniva per compilare la scheda per i libri, aveva la sensazione di essere scrutato. Scrutato nell'intimo più insondabile. Era conscio che si trattava di una sua fissazione, ma se in alcuni casi fosse stato vero? Come avrebbe potuto saperlo? Stava diventando paranoico e col passare dei giorni si era convinto che alcuni erano in grado di indovinare i suoi pensieri più reconditi. La signora Meynard, quella vecchia arpia! Lo osservava con occhio sin troppo attento quella lì! Non lo aveva mai sopportato, sin da quando, dieci anni prima, era giunto in quella città ed era stato assunto come bibliotecario.
- Lei, signor Cantor, è così misterioso! Non dice mai nulla della sua vita privata. Ma è sposato? - gli aveva chiesto una volta con finta gentilezza, ma si capiva che era spinta da una irresistibile tendenza a farsi gli affari degli altri.
Guglielmo aveva risposto con altrettanta finta gentilezza che non era mai stato sposato e che non c'era alcun mistero nella sua vita. Mai una menzogna era stata più grande.
La signora Meynard non si era arresa e diverse volte gli aveva rivolto domande da cui si capiva che era una patologica ficcanaso.
Tuttavia non erano queste le persone che temeva di più.
Adesso, quando finiva il suo orario alla biblioteca, non aveva più nessuna voglia di fare una passeggiata lungo i viali alberati dell'Università. Si sentiva nudo con quei guanti che nascondevano il suo segreto. Cosa sarebbe successo se, per caso, se ne fosse sfilato uno mettendo a nudo un moncherino sanguinolento? Sarebbe stato un moncherino sanguinolento, ma da cui non usciva una sola goccia di sangue, perché dentro quelle mani invisibili era ancora tutto vivo. Cosa sarebbe successo? Cosa avrebbero detto i passanti? Quali espressioni di puro disgusto si sarebbero disegnate nei loro volti?
Andò di corsa a casa e si chiuse la porta alle spalle. Ma nemmeno lì si sentiva veramente al sicuro.
Si sedette pesantemente sulla poltrona e accese la televisione. Avrebbe passato una serata vedendo film comici, anche se non aveva più voglia di ridere. Dopo pochi minuti di distratta osservazione passiva dello schermo, decise che era arrivato il momento di andare a leggere qualcosa. Spense il televisore e si avvicinò alla libreria. Prese un volume qualsiasi dallo scaffale e si diresse di nuovo verso la poltrona. Si sedette pesantemente e aprì il libro in una pagina a caso.
Vi lesse: “Filoteo. Uno dunque è il cielo, il spacio immenso, il seno, il continente universale, l'eterea regione per la quale il tutto discorre e si muove. Ivi innumerabili stelle, astri, globi, soli e terre sensibilmente si veggono, ed infiniti raggionevolmente si argumentano. L'universo immenso ed infinito è il composto che resulta da tal spacio e tanti compresi corpi.”
Riconobbe di avere preso il “De l'infinito, universo e mondi” di Giordano Bruno. Stava leggendo l'inizio del terzo dialogo.
Pensò che il filosofo era riuscito ad aprire la sua mente per comprendere l'infinito, o almeno ci aveva provato, mentre lui in quel momento si sentiva compresso in uno spazio infinitesimo, senza dimensioni. Avrebbe potuto scrivere un saggio sulla claustrofobia esistenziale.
Lasciò cadere il libro per terra e proseguì nei suoi pensieri pigri e svogliati. Osservò ancora le sue mani guantate e pensò che in fondo avrebbe potuto essere un supereroe, se avesse avuto i superpoteri. Chissà cosa potevano fare le sue mani invisibili, oltre che suscitare una terribile vergogna.
Colpevole! Si sentiva colpevole. Ma cosa aveva fatto per diventare un mutilato senza mutilazioni?

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La prima puntata la puoi trovare a questo indirizzo.

La prossima puntata, la terza, sarà pubblicata il 18 ottobre.

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